Dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, la villa di
Careggi è una delle dimore più antiche appartenute alla famiglia Medici, dopo
quella del Trebbio e di Cafaggiolo. Fu acquistata da Giovanni di Bicci dei
Medici che il 17 giugno 1417 comprò da
Tommaso Lippi una proprietà situata sul colle chiamato Monterivecchi,oggi in
via Gaetano Pieraccini 17. Un luogo, quello scelto di acquistare, che ben univa
la pace e tranquillità campestre, fatta anche di coltivazioni agricole che
contribuivano al reddito familiare, e la vicinanza alla città, dove tenere i
propri affari finanziari.
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La lunetta di Giusto Utens dove si vede la villa di Careggi, Villa La Petraia, Firenze |
Il possedimento consisteva in un palazzo con corte, loggia
pozzo, cantina, stalla, torre e altre due case. La ristrutturazione fu affidata
dal figlio di Giovanni, Cosimo il Vecchio, a Michelozzo, suo architetto di
fiducia, e si articolò in due fasi. La prima che si concluse nel 1440, comprese
l’edificio la corte e gli ambienti vicini, mentre la seconda incluse la
costruzione di due logge al piano terra e finì nel 1459, quando arrivò in
visita a Firenze Francesco Sforza che lodò la bellezza della villa e il luogo.
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Busto di Cosimo il Vecchio nella sala del camino della villa |
Nel corso del Cinquecento la sorte dell’edificio ebbe
numerosi ribaltamenti. Con la cacciata dei Medici da Firenze e il conseguente
esilio, la villa pur non essendo fra i beni confiscati alla famiglia fu data in
proprietà per eredità. Nel 1529 subì un disastroso incendio doloso, con ingenti
danni alla struttura architettonica, per poi tornare in mano, con il rientro
della famiglia, al duca Alessandro che ne decise importanti ristrutturazioni.
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Il pavimento nel ninfeo voluto da Carlo de' Medici |
Nel 1609 passò a Carlo de’ Medici, personaggio amante della
cultura e dell’arte, che nominato cardinale sei anni più tardi, cominciò un
progetto di restauro che portò la trasformazione dello scantinato in un ninfeo
con fonte guarnita di spugne e pavimento in ambrogette smaltate, armadi e
pitture alle pareti. Allo stesso tempo chiamò Michelangelo Cinganelli perché
affrescasse il salone al piano terreno, lo studiolo di Lorenzo il Magnifico con
affreschi a grottesche sul soffitto e sulle pareti, e la loggetta esterna, già
dipinta dal Pontormo nel Cinquecento ma i cui affreschi sono andati perduti per
la tecnica usata dall’artista, probabilmente un affresco a secco. Assieme
decise anche una ristrutturazione dell’intero giardino incaricando Giulio Parigi
e il figlio Alfonso, che avevano già progettato quello di Boboli di Palazzo
Pitti.
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La loggetta al primo piano della villa |
Dopo l’abbandono, dovuto anche alla fine della dinastia dei
Medici, i Lorena, che acquisirono solo in comodato d’uso i loro beni, la villa
passò nel 1780 a Vincenzo Orsini. Nel 1878 invece, fu acquistata da Sir Francis
Joseph Sloane, un esperto geologo e botanico, e appassionato della storia e
della cultura toscana e che collezionò moltissime opere d’arte. L’uomo
intraprese anche numerose e importanti modifiche alla struttura, fra cui anche
il prolungamento della facciata est, buttò giù i muri divisori fra corte,
giardino e orto, costruì una limonaia e mise molte piante esotiche e rare, che
ancora oggi si possono ammirare.
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Lato della villa che si affaccia sul giardino |
Dopo essere stata venduta nei primi anni del Novecento a
Carlo Segre, la villa passò nel 1936 all’Arcispedale di Santa Maria Nova e nel
2004 fu acquistata dalla Regione Toscana e il 20 marzo 2007 il Presidente ha
presentato la proposta di destinare l’edificio a Sede del Centro Europeo sul
paesaggio.
La proprietà è divenuta certamente famosa come sede
dell’Accademia Neoplatonica, in cui si incontravano famosissimi e illustri
letterati, artisti e filosofi divenendo così un centro culturale di riferimento
e ispirazione per l’epoca. Fra questi da citare sicuramente Marsilio Ficino, di
fatto a capo di questa scuola e a cui Cosimo aveva donato una villetta lì
vicino chiamata Le Fontanelle, ma anche Pico della Mirandola, Cristoforo
Landino, Angelo Poliziano, ma anche gli stessi figli del Medici, Lorenzo e
Giuliano e artisti come Botticelli e Michelangelo.
Fu la villa preferita da Lorenzo, dove nacque e dove anche
decise di morire l’8 aprile 1492.
Oggi purtroppo è chiusa al pubblico.