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mercoledì 15 aprile 2020

L'Accademia Neoplatonica di Firenze


Verso la fine del XIV secolo, con la nascita dell’Umanesimo e la riscoperta del Classicismo e le sue opere perfette e inimitabili, anche la filosofia ritrovò Platone uno dei massimi esponenti della corrente,. La nascita delle cattedre di Greco nelle più importanti università, e quelle di Latino, non nuove ma tenute da molti intellettuali bizantini scappati dopo la presa di Costantinopoli e la temporanea riunificazione della Chiesa d’Occidente con quella d’Oriente portò alla lettura e alla scoperta di autori come Platone, sconosciuto fino ad allora.
Secondo la loro dottrina, l’uomo, al centro dell’Umanesimo e soprattutto del Rinascimento, era un’armonica reciprocità fra anima e corpo, entrambi padroni del proprio destino: massima aspirazione che deriva dalla conoscenza filosofica è la felicità, almeno per gli spiriti più nobili ed eletti che possono raggiungere la conoscenza del vero dopo la morte.
Platone

mercoledì 25 marzo 2020

I Templari a Firenze

La fondazione dell’Ordine dei Cavalieri Templari trova le sue radici in un periodo storico europeo particolarmente favorevole, con la cristianizzazione della cavalleria voluta da papa Gregorio VII, ma anche e soprattutto per l’esigenza di protezione dei pellegrini che si muovevano da e verso la Terra Santa.
Uno dei simboli dei Cavalieri Templari che indicava la povertà dell'Ordine
Ben presto tutto il mondo allora conosciuto vide sorgere mansio e ospedali voluti da questi monaci-guerrieri che vivevano in un alone di mistero e misticismo, tanto che ancora oggi ne sono un argomento, ma soprattutto nel tempo avevano accumulato molte ricchezze e beni. Firenze non fece certamente eccezione, anche se la Toscana in generale e la città in particolare videro il loro arrivo molto più tardi rispetto ad altre località. Si dice che arrivarono in Toscana soltanto nella secondo metà del XII e a Firenze addirittura più tardi. La spiegazione deve infatti essere ricercata nella poca importanza che in quel periodo aveva Firenze, visto che siamo ancora lontani da quel luogo di cultura e arte che diverrà agli inizi del Quattrocento. Pochi e per la maggior parte adesso invisibili sono i segni che questi cavalieri hanno lasciato in città.
La più importante e l’unico edificio ancora visibile è la chiesa di san Jacopo in Campo Corbolini in via Faenza, una piccola chiesetta oggi adibita a sala convegni della famosa scuola per stranieri Lorenzo de’ Medici che ha la sede nella magione adiacente. All’interno purtroppo si presenta scarna con pochissime immagini in buone condizioni, ad una sola navata e di architettura tipica trecentesca. Fra gli autori importanti un attribuzione a Ridolfo del Ghirlandaio di un matrimonio mistico di santa Caterina e la lapide che ricorda la consacrazione della chiesa nell’anno 1206. Oggi fuori, restano invece i segni del passaggio dell’edificio ai cavalieri di Malta con una gigantesca croce, avvenuto quando sciolto l’ordine per volere di papa Clemente VII tutti i beni dei Templari passarono ad altri ordini cavallereschi.

mercoledì 22 gennaio 2020

I Fedeli d'Amore


Luigi Valli, discepolo di Pascoli, ma già prima di lui autori dell’importanza di Foscolo, Perez e Rossetti, teorizzò l’esistenza di una setta composta da alcuni autori stilnovisti, fra cui lo stesso Dante Alighieri, uniti da un comune lessico segreto e magico che solo gli appartenenti conoscevano ed usavano. Nel suo libro “Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d’Amore”, pubblicato nel 1928, Valli, infatti, espone una visione esoterica di alcune opere di questi poeti che attribuivano un senso diverso alle medesime parole e un significato simbolico a numeri e colori: il bianco e il rosso, per esempio, di cui è vestita Beatrice nelle due occasioni in cui incontra il "Sommo Poeta", non sarebbero altro che due delle tre gradazioni in cui la materia si trasforma durante i passaggi alchemici, il primo starebbe ad indicare l'elemento purificato, mentre il secondo la veste regale, ma assieme anche i colori della rosa mistica del Libro dello Splendore che rappresenta la comunità del popolo di Israele.

Luigi Valli (Roma 1878-Roma 1931)

mercoledì 16 ottobre 2019

Cecco d'Ascoli

Francesco Stabili di Simeone, più noto come Cecco d'Ascoli, nacque a Ancarano nel 1269 (alcuni studiosi collocano la sua nascita invece nel 1259, ma come spesso accade per quest'epoca è difficile poter dare una giusta notizia in mancanza di fonti certe). La sua giovinezza fu contraddistinta dallo studio e dalle sue eccezionali capacità, tutti nel paese natio lo consideravano un negromante per le sue virtù nello scrivere poesie, impossibili per la sua età se non grazie all'intercessione di qualche Essere superiore o potere soprannaturale. Intorno ai diciotto anni entrò nel Monastero di Santa Croce ad Ascoli Piceno, di origine templare e probabilmente scelta importantissima per la sua formazione di filosofo, astrologo e alchimista.

Cecco d'Ascoli
Cecco d'Ascoli