Luigi Valli, discepolo di Pascoli, ma già prima di lui autori
dell’importanza di Foscolo, Perez e Rossetti, teorizzò l’esistenza di una setta
composta da alcuni autori stilnovisti, fra cui lo stesso Dante Alighieri, uniti
da un comune lessico segreto e magico che solo gli appartenenti conoscevano ed
usavano. Nel suo libro “Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d’Amore”,
pubblicato nel 1928, Valli, infatti, espone una visione esoterica di alcune
opere di questi poeti che attribuivano un senso diverso alle medesime parole e
un significato simbolico a numeri e colori: il bianco e il rosso, per esempio,
di cui è vestita Beatrice nelle due occasioni in cui incontra il "Sommo
Poeta", non sarebbero altro che due delle tre gradazioni in cui la materia
si trasforma durante i passaggi alchemici, il primo starebbe ad indicare
l'elemento purificato, mentre il secondo la veste regale, ma assieme anche i
colori della rosa mistica del Libro dello Splendore che rappresenta la comunità
del popolo di Israele.
Luigi Valli (Roma 1878-Roma 1931) |